23 dic 2013

Successo per la prima missione lunare di Poste Italiane

Fluro Pannoscio, 30, postino, è da poco ammarato con la sua Pacco Celere Apollo, progettata dal gruppo Poste Italiane per l'occasione. E' visibilmente emozionato e non vede l'ora di raccontare la sua missione ai microfoni; tra le mani,quel piccolo pacco che non è riuscito a consegnare e che rimarrà adesso in deposito.
La Nasa e la Roscomos erano decisamente scettiche a riguardo, eppure il cinquantino Piaggio adattato a veicolo spaziale è stato spedito sul nostro satellite ed ha persino fatto ritorno: visibile la soddisfazione dei dirigenti delle Poste, anche se la mancata consegna del pacco offusca un po' il valore del traguardo raggiunto.

Ma che ci faceva Fluro sul nostro satellite naturale? Tutto comincia nel Maggio 2011 quando Gilio Turlupini, fabbricatore di machete in vacanza, decide di spedire al suo domicilio un souvenir comprato durante il suo viaggio. Aggiunge però, subito sotto il suo indirizzo, una importante nota: Gilio vorrebbe che il pacco arrivasse ad ora di pranzo, ma per un banale errore ortografico scrive “consegnare verso luna”.

Detto fatto, una volta preso in consegna il souvenir, Poste Italiane si ingegna su come affrontare quest'impresa, e nel giro di pochi mesi viene messa in piedi un'operazione senza precedenti.
“Una delle difficoltà maggiori” ci dice Fluro Pannoscio, “è stata trovare un citofono a cui suonare. Non ci crederete, ma non ci sono citofoni lassù. Alla fine ho suonato il clacson di uno dei Rover Lunari che avevano lasciato gli americani. Due volte.”

Ovviamente nessuno gli ha risposto, perché Gilio non abita sulla luna. Ma ligio al dovere, ha lasciato un avviso di mancato recapito.

E' stato un piccolo pacco per l'uomo, ma un grande pacco per l'umanità.



Nella foto, Fluro Pannoscio cerca di orientarsi

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