Fluro Pannoscio, 30, postino, è da
poco ammarato con la sua Pacco Celere Apollo, progettata dal gruppo
Poste Italiane per l'occasione. E' visibilmente emozionato e non vede
l'ora di raccontare la sua missione ai microfoni; tra le mani,quel
piccolo pacco che non è riuscito a consegnare e che rimarrà adesso
in deposito.
La Nasa e la Roscomos erano decisamente
scettiche a riguardo, eppure il cinquantino Piaggio adattato a
veicolo spaziale è stato spedito sul nostro satellite ed ha persino
fatto ritorno: visibile la soddisfazione dei dirigenti delle Poste,
anche se la mancata consegna del pacco offusca un po' il valore del
traguardo raggiunto.
Ma che ci faceva Fluro sul nostro
satellite naturale? Tutto comincia nel Maggio 2011 quando Gilio
Turlupini, fabbricatore di machete in vacanza, decide di spedire al
suo domicilio un souvenir comprato durante il suo viaggio. Aggiunge
però, subito sotto il suo indirizzo, una importante nota: Gilio
vorrebbe che il pacco arrivasse ad ora di pranzo, ma per un banale
errore ortografico scrive “consegnare verso luna”.
Detto fatto, una volta preso in
consegna il souvenir, Poste Italiane si ingegna su come affrontare
quest'impresa, e nel giro di pochi mesi viene messa in piedi
un'operazione senza precedenti.
“Una delle difficoltà maggiori” ci
dice Fluro Pannoscio, “è stata trovare un citofono a cui suonare.
Non ci crederete, ma non ci sono citofoni lassù. Alla fine ho
suonato il clacson di uno dei Rover Lunari che avevano lasciato gli
americani. Due volte.”
Ovviamente nessuno gli ha risposto,
perché Gilio non abita sulla luna. Ma ligio al dovere, ha lasciato
un avviso di mancato recapito.
E' stato un piccolo pacco per l'uomo,
ma un grande pacco per l'umanità.
Nella foto, Fluro Pannoscio cerca di orientarsi |
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