4 nov 2013

Online la petizione "Contro lo sfruttamento dei semafori"

Ergilia Ammontaglio, attivista che si è sempre contraddistinta per essere in prima fila in numerose battaglie (ricordiamo la “protesta contro il colore verde talvolta visibile al tramonto”, ritenuto fuori luogo e nocivo al turismo mondiale, nonché la “raccolta fondi per la reintroduzione della Prussia”), stavolta ha deciso di prendere a cuore un problema che tutti noi possiamo notare, ogni giorno, nelle strade delle nostre città: lo sfruttamento dei semafori.
“Essi sono costretti a lavorare ogni giorno, tutto il giorno” possiamo leggere nel testo della petizione, “senza potersi mai fermare, senza riposarsi, sempre in piedi. Per di più, tutto questo nei pressi di pericolosissimi incroci”.
E non ci sentiamo di dare tutti i torti alla Ammontaglio, dal momento che in effetti ai poveri semafori sembrano negati anche i più elementari diritti: non solo quando infine, sfiniti, si guastano, non vengono condotti ad un riparo dove riprendere le forze; ma sono costretti ad attendere l'arrivo di una squadra che li rimetta in sesto, alla stregua di star dello spettacolo che prima di un concerto, durante un lungo e devastante tour, vengano imbottite di antidolorifici pur di farle andare avanti. E per di più, tutto ciò beccandosi anche qualche poco gradevole insulto dagli automobilisti.
“loro rendono la nostra vita migliore, come li ripaghiamo?” leggiamo poi nelle ultime righe della suddetta petizione, “costringendoli a respirare continuamente lo smog delle nostre auto e persino piccandoci di protestare se, per caso, li troviamo stremati sonnecchiare lampeggiando. E' il momento di dire basta: firma la petizione, fermiamo questa schiavitù. Aiuta i tuoi amici semafori”.

Non possiamo che appoggiare la battaglia della energica Ergilia.


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