L'arbitro costretto a sospendere a metà
della prima frazione di gioco
Capocromo, sabato.
E' il 26' del primo tempo quando Steve
Brioscia, attaccante della Polisportiva Solopanelle, si presenta a tu per tu con
il portiere avversario e lo supera con una finta, salvo poi cadere
rovinosamente a terra: pare evidente il contatto con la mano
dell'estremo difensore, e l'arbitro, il signor Valdo Teremin, indica
senza indugio il dischetto. Per quanto il portiere del Capocromo
protesti con veemenza, neanche i suoi compagni sembrano convinti
della sua buona fede e non fiatano in sua difesa.
Ma ecco che, dopo aver sistemato il
pallone per l'esecuzione, Brioscia viene interrotto da un perentorio
“Oh insomma, ti sei buttato!”. Attimi di smarrimento, i giocatori
si guardano l'un l'altro e il signor Teremin estrae il cartellino giallo, pronto all'ammonizione. “Guarda che ti ho visto benissimo!” ripete la
voce, ed ecco che il guardalinee scopre l'arcano: a parlare è il
pallone.
Intorno all'oggetto parlante si raduna
il capannello degli atleti in campo. Ne nasce un acceso dibattito,
tra chi accusa il portiere avversario di ventriloquismo e chi prende
in mano il pallone per esaminarlo in cerca di altoparlanti nascosti.
Quello però non desiste dal suo interloquire “e passi essere preso
a calci tutto il tempo, ma quando uno si butta così non si può mica
stare zitti”.
Viene chiamato un team di esperti per
prelevare quella che ormai sembra proprio essere una bizzarra forma
di vita. Ma dal momento che, una volta giunti sul posto, questi non
possono assicurare che almeno il pallone di riserva sia inanimato,
l'arbitro è costretto a sospendere il match.
Rimarrà da stabilire se, nella nuova
data decretata per l'incontro, si dovrà ripartire o meno dal calcio
di rigore assegnato; probabile un ricorso alla moviola e alla
testimonianza del curioso essere palloniforme, ammesso che venga
giudicato attendibile dalla giustizia sportiva.
“Comunque non mi ero buttato” è il
laconico commento di Brioscia.
Una possibile nuova forma di vita? La
palla passerà adesso alla scienza. In tutti i sensi.
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