14 ago 2013

Grandi Opere: il ponte sul Tirreno

E' notizia degli ultimi giorni che il governo abbia finalmente deciso in quale settore strategico investire per risolvere la crisi che attanaglia l'Italia: un ponte sospeso tra Genova e Palermo, in grado di mettere in comunicazione queste due importanti città con notevole intensificazione degli scambi tra due zone dello stivale tanto lontane.
La società Ponte D.T.T.T.T.T.P. è già stata istituita e dotata di finanziamento iniziale pari a mille miliardi di euro, ottenuti dalla privatizzazione dello stesso Mar Tirreno.
Il sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture ha dichiarato che si tratta di “un'opera tanto strategica che da sola risolleverà l'economia italiana e, se l'Europa ce lo chiede, anche europea.”
Arburio Sattananzi, che già da alcune indiscrezioni apparirebbe l'ingegnere capo in pectore del progetto, si è arrischiato a dire “è un'opera tanto monumentale che, una volta realizzata, sarà il ponte sospeso più lungo del mondo, forse per sempre”.
Di diverso avviso l'on. Giubbo Monsoni, presidente della commissione per il rilancio economico, il quale ha invece detto ai nostri microfoni “è un'opera tanto monumentale che, se venisse mai portata a termine -cosa del tutto impossibile in Italia- dimostrerebbe che persino la malavita era curiosa di vedere come sarebbe stata, una volta ultimata”.
Alcuni attivisti, che hanno rivendicato il nome di “NoPonteGrosso”, si sono già mobilitati e pianificano di impedire, agli operai che lavoreranno al Ponte, l'accesso al Mar Tirreno.
Il ministro dell'Interno non si è scomposto, limitandosi a riferire che “non possiamo permettere a quattro estremisti di fermare il progresso: pattuglieremo le coste del Tirreno”.
Dunque si preannuncia già un periodo caldo, se è vero che dal mondo arrivano risposte scettiche (sulla BBC è comparso il titolo “Have the Italians gone insane?!” mentre la CNN mandava quasi contemporaneamente “Italy plays 'mine's bigger'”) e persino l'Europa sembra riferirsi a noi quando, per bocca del Vicepresidente della Commissione Europea, dice di “riflettere, in questo momento delicato, sui limiti del ridicolo”;

Il governo però sembra davvero non avere alcun tentennamento, tanto che nei corridoi si vocifera addirittura di estendere questa “autostrada del mare” con una diramazione per Napoli: il problema in questo caso sarebbe trovare i fondi aggiuntivi, non pochi, che si renderebbero necessari; ma la maggioranza sembra aver trovato la soluzione in un'ulteriore privatizzazione, quella della Sardegna.


Un'immagine del primo bozzetto preparato dall'ingegner Sattananzi

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