E' notizia degli ultimi giorni che il
governo abbia finalmente deciso in quale settore strategico investire
per risolvere la crisi che attanaglia l'Italia: un ponte sospeso tra
Genova e Palermo, in grado di mettere in comunicazione queste due
importanti città con notevole intensificazione degli scambi tra due
zone dello stivale tanto lontane.
La società Ponte D.T.T.T.T.T.P. è già
stata istituita e dotata di finanziamento iniziale pari a mille
miliardi di euro, ottenuti dalla privatizzazione dello stesso Mar
Tirreno.
Il sottosegretario al Ministero delle
Infrastrutture ha dichiarato che si tratta di “un'opera tanto
strategica che da sola risolleverà l'economia italiana e, se
l'Europa ce lo chiede, anche europea.”
Arburio Sattananzi, che già da alcune
indiscrezioni apparirebbe l'ingegnere capo in pectore del progetto,
si è arrischiato a dire “è un'opera tanto monumentale che, una
volta realizzata, sarà il ponte sospeso più lungo del mondo, forse
per sempre”.
Di diverso avviso l'on. Giubbo Monsoni,
presidente della commissione per il rilancio economico, il quale ha
invece detto ai nostri microfoni “è un'opera tanto monumentale
che, se venisse mai portata a termine -cosa del tutto impossibile in
Italia- dimostrerebbe che persino la malavita era curiosa di vedere
come sarebbe stata, una volta ultimata”.
Alcuni attivisti, che hanno rivendicato
il nome di “NoPonteGrosso”, si sono già mobilitati e pianificano
di impedire, agli operai che lavoreranno al Ponte, l'accesso al Mar
Tirreno.
Il ministro dell'Interno non si è
scomposto, limitandosi a riferire che “non possiamo permettere a
quattro estremisti di fermare il progresso: pattuglieremo le coste
del Tirreno”.
Dunque si preannuncia già un periodo
caldo, se è vero che dal mondo arrivano risposte scettiche (sulla
BBC è comparso il titolo “Have the Italians gone insane?!”
mentre la CNN mandava quasi contemporaneamente “Italy plays 'mine's
bigger'”) e persino l'Europa sembra riferirsi a noi quando, per
bocca del Vicepresidente della Commissione Europea, dice di
“riflettere, in questo momento delicato, sui limiti del ridicolo”;
Il governo però sembra davvero non
avere alcun tentennamento, tanto che nei corridoi si vocifera
addirittura di estendere questa “autostrada del mare” con una
diramazione per Napoli: il problema in questo caso sarebbe trovare i
fondi aggiuntivi, non pochi, che si renderebbero necessari; ma la
maggioranza sembra aver trovato la soluzione in un'ulteriore
privatizzazione, quella della Sardegna.
Un'immagine del primo bozzetto preparato dall'ingegner Sattananzi |
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