23 dic 2013

Successo per la prima missione lunare di Poste Italiane

Fluro Pannoscio, 30, postino, è da poco ammarato con la sua Pacco Celere Apollo, progettata dal gruppo Poste Italiane per l'occasione. E' visibilmente emozionato e non vede l'ora di raccontare la sua missione ai microfoni; tra le mani,quel piccolo pacco che non è riuscito a consegnare e che rimarrà adesso in deposito.
La Nasa e la Roscomos erano decisamente scettiche a riguardo, eppure il cinquantino Piaggio adattato a veicolo spaziale è stato spedito sul nostro satellite ed ha persino fatto ritorno: visibile la soddisfazione dei dirigenti delle Poste, anche se la mancata consegna del pacco offusca un po' il valore del traguardo raggiunto.

Ma che ci faceva Fluro sul nostro satellite naturale? Tutto comincia nel Maggio 2011 quando Gilio Turlupini, fabbricatore di machete in vacanza, decide di spedire al suo domicilio un souvenir comprato durante il suo viaggio. Aggiunge però, subito sotto il suo indirizzo, una importante nota: Gilio vorrebbe che il pacco arrivasse ad ora di pranzo, ma per un banale errore ortografico scrive “consegnare verso luna”.

Detto fatto, una volta preso in consegna il souvenir, Poste Italiane si ingegna su come affrontare quest'impresa, e nel giro di pochi mesi viene messa in piedi un'operazione senza precedenti.
“Una delle difficoltà maggiori” ci dice Fluro Pannoscio, “è stata trovare un citofono a cui suonare. Non ci crederete, ma non ci sono citofoni lassù. Alla fine ho suonato il clacson di uno dei Rover Lunari che avevano lasciato gli americani. Due volte.”

Ovviamente nessuno gli ha risposto, perché Gilio non abita sulla luna. Ma ligio al dovere, ha lasciato un avviso di mancato recapito.

E' stato un piccolo pacco per l'uomo, ma un grande pacco per l'umanità.



Nella foto, Fluro Pannoscio cerca di orientarsi

28 nov 2013

Mangia una sottiletta scaduta da dieci anni e diventa un supereroe

Whiskyonsin, Nuova Nuovazelanda.

Peter Amburgo non è il tipo che dà nell'occhio: pettinatura ordinaria, occhiali, fisico minuto, secondo. Ma Peter ha anche un segreto. L'anno scorso, di questi tempi, si accingeva a preparare il suo solito sandwich (prosciutto, sottiletta, cetriolini sott'olio fritti e un grano di pepe), ma, intontito da una notte quasi insonne, non si accorgeva di aver pescato dal pacco di sottilette sbagliato, prendendone una dimenticata lì anni prima dal precedente inquilino della casa.

“Inizialmente non ho capito cosa stava accadendo. Mi sentivo solo strano. Dopo diversi giorni ho scoperto di puzzare anche subito dopo essermi lavato, ed avevo sviluppato una fobia per la grattugia” dice Amburgo.
Per capire cosa gli fosse successo abbiamo interpellato la scienza. Il dottor Proctor Menegulli, docente di Cose presso l'Università di Retequattro, ha avuto la possibilità di analizzare i resti di quella sottiletta: “la lunga permanenza in un frigorifero non solo ha fatto sviluppare una serie di batteri ed altri microorganismi nella sottiletta, ma ha anche reso la stessa radioattiva a causa del decadimento molecolare del caglio”, la spiegazione che ci ha fornito, “mangiando quel sandwich, il signor Amburgo ha in pratica acquisito la forza e la velocità di una sottiletta adulta”.

Col tempo, Peter si è accorto di possedere delle incredibili abilità: fondere a piacimento, chiudere i buchi del formaggio svizzero col pensiero, trasformare gli oggetti in stracchino; ha così deciso di mettere queste sue doti al servizio della collettività, ed ogni notte combatte il crimine sotto le mentite spoglie di Amburger Cheesey.

Da una grande stagionatura, derivano grandi responsabilità.




15 nov 2013

Scoperto un comune in provincia di Roma

Nel piccolo borgo di Sasso Maggiore la lira ha ancora corso legale

In un mondo sempre più interconnesso e tecnologico, sono in molti a pensare che le scoperte, quelle vere, sono ormai da ricercarsi al di fuori della nostra atmosfera. Eppure, quanto possiamo dire di conoscere ciò che ci circonda? La vicenda portata alla luce da Trecchio Mentolo, cacciatore di pelli di funghi, dovrebbe far riflettere: durante una delle sue battute di caccia, avendo perso l'orientamento, ha finito per imbattersi in una serie di case a lui sconosciute, nonostante i suoi anni passati in quei boschi.
Eccolo, Sasso Maggiore, centosei abitanti, dimenticato dal 1922: nelle carte geografiche non c'è, in quelle politiche neanche, e per qualche strana ragione nemmeno in Google Maps.
Abbiamo incontrato il sindaco di Sasso Maggiore, Felicio Acratico.

-Non è incredibile che nessuno si sia ricordato di voi in quasi un secolo?
Ma no, siamo gente tranquilla, non amiamo lasciare la Sassata (nome dato alla valle dai sassesi ndr)
-Ma nemmeno una telefonata? Uno straniero che arriva in auto?
Niente, nel 1923 avrebbe dovuto esser portato qui il filo del telefono e una strada d'accesso maestra, ma un regio decreto firmato per sbaglio da Sua Maestà cancellò il nostro comune dalle mappe, dal Regno e dagli investimenti per le infrastrutture

Un'incredibile vicenda di malgoverno e burocrazia che risale a prima del secondo conflitto mondiale. Qui la lira ha ancora valore legale, e l'effige di Vittorio Emanuele III campeggia sulle monete: li aggiorneremmo sull'attuale stato dello Stato ma, tutto sommato, forse stanno meglio così.


Il comune di Sasso Maggiore visto dall'alto: visibile sulla destra la pietra da cui prende il nome il comune

4 nov 2013

Online la petizione "Contro lo sfruttamento dei semafori"

Ergilia Ammontaglio, attivista che si è sempre contraddistinta per essere in prima fila in numerose battaglie (ricordiamo la “protesta contro il colore verde talvolta visibile al tramonto”, ritenuto fuori luogo e nocivo al turismo mondiale, nonché la “raccolta fondi per la reintroduzione della Prussia”), stavolta ha deciso di prendere a cuore un problema che tutti noi possiamo notare, ogni giorno, nelle strade delle nostre città: lo sfruttamento dei semafori.
“Essi sono costretti a lavorare ogni giorno, tutto il giorno” possiamo leggere nel testo della petizione, “senza potersi mai fermare, senza riposarsi, sempre in piedi. Per di più, tutto questo nei pressi di pericolosissimi incroci”.
E non ci sentiamo di dare tutti i torti alla Ammontaglio, dal momento che in effetti ai poveri semafori sembrano negati anche i più elementari diritti: non solo quando infine, sfiniti, si guastano, non vengono condotti ad un riparo dove riprendere le forze; ma sono costretti ad attendere l'arrivo di una squadra che li rimetta in sesto, alla stregua di star dello spettacolo che prima di un concerto, durante un lungo e devastante tour, vengano imbottite di antidolorifici pur di farle andare avanti. E per di più, tutto ciò beccandosi anche qualche poco gradevole insulto dagli automobilisti.
“loro rendono la nostra vita migliore, come li ripaghiamo?” leggiamo poi nelle ultime righe della suddetta petizione, “costringendoli a respirare continuamente lo smog delle nostre auto e persino piccandoci di protestare se, per caso, li troviamo stremati sonnecchiare lampeggiando. E' il momento di dire basta: firma la petizione, fermiamo questa schiavitù. Aiuta i tuoi amici semafori”.

Non possiamo che appoggiare la battaglia della energica Ergilia.


24 ott 2013

Brevi Storie Inutili EP. 3: "Diario di un pazzo a sprazzi"

Non sono mai stato convinto dei miei mezzi ma neanche dei miei interi. Interi anni noiosi, interi lustri poco lustri. Una barba, ma in barba alla barba decisi un giorno di fare la mia mossa: pedone avanti di due, ma sulle strisce. E poi correre, nudi, urlando: matto in tre mosse. Uno mi fa "questo non è buon costume!", ma essendo nudo non ho alcun costume addosso. Arriva la neuro, forse è per quello che vede costumi invisibili. Ah no, cercano me, chissà se mi trovano.
"Come mi trovate?"
"Decisamente fuori"
"In effetti fa freschetto"
Camicia, maniche lunghe lunghe. Fa niente tanto è inverno. Le pareti sono imbottite, e anche i panini che mi portano: panini integrali, mangiati a frazioni, un boccone virgola due per volta. L'ultima volta che mi hanno chiuso qua dentro non mi hanno dato un compagno di cella, e neanche adesso. Dovevo immaginarlo. E lo immagino di nuovo, ho il compagno di cella immaginario. E me lo immagino come uno che ha un compagno di cella immaginario, che sono io. Immaginario collettivo. Immaginatevi la scena.
Quando mi dimettono sono una persona posata, a terra e di peso dagli infermieri sul marciapiede.
Un tipo mi fa "su con la vita" e giacché son seduto mi aiuta rialzarmi. Mi sento sollevato. "Forte sto tipo" penso. "Mi chiamo Egismondo Dei Marmi" fa lui. Apperò! Forte, Dei Marmi!
Ma adesso è tempo di scegliere che strada percorrere, anche se preferisco quelle per camminare. È tempo di pensare al futuro: penserò.

20 ott 2013

Capocromo - Solopanelle sospesa per palla senziente

L'arbitro costretto a sospendere a metà della prima frazione di gioco

Capocromo, sabato.
E' il 26' del primo tempo quando Steve Brioscia, attaccante della Polisportiva Solopanelle, si presenta a tu per tu con il portiere avversario e lo supera con una finta, salvo poi cadere rovinosamente a terra: pare evidente il contatto con la mano dell'estremo difensore, e l'arbitro, il signor Valdo Teremin, indica senza indugio il dischetto. Per quanto il portiere del Capocromo protesti con veemenza, neanche i suoi compagni sembrano convinti della sua buona fede e non fiatano in sua difesa.
Ma ecco che, dopo aver sistemato il pallone per l'esecuzione, Brioscia viene interrotto da un perentorio “Oh insomma, ti sei buttato!”. Attimi di smarrimento, i giocatori si guardano l'un l'altro e il signor Teremin estrae il cartellino giallo, pronto all'ammonizione. “Guarda che ti ho visto benissimo!” ripete la voce, ed ecco che il guardalinee scopre l'arcano: a parlare è il pallone.

Intorno all'oggetto parlante si raduna il capannello degli atleti in campo. Ne nasce un acceso dibattito, tra chi accusa il portiere avversario di ventriloquismo e chi prende in mano il pallone per esaminarlo in cerca di altoparlanti nascosti. Quello però non desiste dal suo interloquire “e passi essere preso a calci tutto il tempo, ma quando uno si butta così non si può mica stare zitti”.
Viene chiamato un team di esperti per prelevare quella che ormai sembra proprio essere una bizzarra forma di vita. Ma dal momento che, una volta giunti sul posto, questi non possono assicurare che almeno il pallone di riserva sia inanimato, l'arbitro è costretto a sospendere il match.

Rimarrà da stabilire se, nella nuova data decretata per l'incontro, si dovrà ripartire o meno dal calcio di rigore assegnato; probabile un ricorso alla moviola e alla testimonianza del curioso essere palloniforme, ammesso che venga giudicato attendibile dalla giustizia sportiva.
“Comunque non mi ero buttato” è il laconico commento di Brioscia.

Una possibile nuova forma di vita? La palla passerà adesso alla scienza. In tutti i sensi.  



5 ott 2013

Chirurghi dimenticano anestesista dentro il paziente

Ancora un caso di malasanità coinvolge il Monoclinico di Castelzunzato.

Giovedì. Alle otto e trenta del mattino, il signor A.B. entra in sala operatoria per una comunissima operazione di riverniciatura del fegato. Dopo quaranta minuti il dottor Pimpo esegue la sutura e conclude così l'operazione, che in apparenza risulta perfettamente riuscita: A.B. ha un bel fegato giallo metallizzato. Dimesso e tornato a casa però, il paziente ha cominciato ad avvertire una forte pesantezza all'addome, oltre a presentare un vistoso rigonfiamento all'altezza proprio dello stomaco.
Visto che il fastidio non accennava a passare, A.B. è dunque ritornato in ospedale dove, eseguiti i dovuti esami, è stata accertata la causa dei suoi problemi: per motivi decisamente poco chiari, la troupe medica che aveva eseguito l'operazione aveva dimenticato dentro al suo corpo l'anestesista.
“In effetti” dice la dottoressa Scartel, “ricordavo che in sala operatoria fossimo entrati in sei, ma all'uscita eravamo solo cinque”. Una seconda rapida operazione e l'uomo è stato rimosso senza ulteriori problemi dal corpo di A.B.
“Non so come sia successo” ha poi dichiarato l'anestesista subito dopo essere uscito dal corpo dove per qualche ora era stato rinchiuso, “stavo dando le ultime mani di vernice, e quando mi sono voltato ho visto che mi avevano chiuso dentro”.
Questa volta non ci sono state conseguenze, e il primario può tirare un gran sospiro di sollievo; ma i casi sospetti si moltiplicano nel piccolo centro ospedaliero di Castelzunzato: solo il mese scorso il dottor Trovatello, chirurgo da fame internazionale, era entrato troppo presto in sala operatoria ed aveva finito per operare un lettino vuoto. Il tutto a pochi giorni di distanza dal disguido che aveva portato il reparto di chirurgia plastica ad eliminare l'ombelico di un paziente.


Il Ministro della Sanità ha dichiarato durante una conferenza stampa che invierà gli ispettori presso il Monoclinico. Una seconda volta, dato che era stato già fatto l'anno scorso ma questi non avevano più fatto ritorno.



29 set 2013

Brevi Storie Inutili EP. ß - "L'omino che corre"

L'omino corre, corre, corre a perdifiato, ha perso il fiato e non sa dov'è finito, e va a comprarne un altro. Allora va al negozio di fiati e chiede se gli vendono un fiato, ma ne è rimasto solo uno di quelli piccoli. Così, col suo nuovo fiato corto, l'omino riprende a correre, ma non va lontano.Trova un altro negozio di fiati, entra e dice al commesso che il suo fiato non va bene, ce ne vuole uno più grosso altrimenti non può correre. Paga ed esce, e si rimette a correre col suo fiatone, ma anche lì dopo un po' vede che non ce la fa e non capisce dove sbaglia.
Si ferma, va verso una rupe e guarda il tramonto, uno spettacolo bellissimo da togliere il fiato; e infatti adesso che se l'è tolto l'omino pensa di farcela a correre. E ci prova, si rimette in piedi e via, ma passa vicino ad un tipo che anche lui corre a perdifiato e infatti lo perde.
Lo perde e non lo trova, perché è rimasto attaccato all'omino, che nel frattempo si scapicolla giù per una discesa e si ritrova col fiato sul collo. Un po' schifato lo prende e lo lancia lontano. Ma ecco che finalmente torna a casa, correva perché era in ritardo; la moglie lo guarda arrabbiata e dice "Non fiatare nemmeno!", e l'omino, ansimando: "Me ne guardo bene!"

25 set 2013

Coach di pugilato scopre che il suo atleta migliore è una scimmia

Clamoroso in Ontario: Eddie Bogliastrio, nel mondo della boxe da più di quarant'anni, finisce per allenare una scimmia e si accorge della cosa solo dopo il suo secondo incontro (peraltro vittorioso).
“Quando è entrato nella mia palestra era silenzioso” racconta Eddie, “ma sai quanti ne vedo così? Vengono dalla strada con tanta rabbia e voglia di riscatto, e quando varcano la soglia glielo leggi negli occhi. Non c'è bisogno di dire nulla”.
E così è cominciato il duro addestramento di Baruffo, nick affibbiato alla scimmia da Eddie ed altri pugili della palestra “Glowing Gloves”.
“Il fatto che fosse così peloso, insomma, non è una novità da queste parti... e anche il brutto muso: è un must se vuoi incrociare i guantoni sul ring” ci dice Gregor Poonch, altro allievo di Bogliastrio.
E così dopo poco tempo Baruffo viene mandato al suo primo scontro da professionista, che vince ai punti dopo dodici appassionanti riprese: il suo avversario non riesce a mettere a segno un solo colpo grazie alla rapidità del primate. Che, dal canto suo, piazza due incauti buffetti guadagnandosi il favore dei giudici.
Il secondo incontro è ancora più incredibile: dopo aver incassato un gancio al secondo round, Baruffo per la prima volta si innervosisce.
“Ha cominciato a battersi il petto mandando strani urli” è il resoconto di uno degli spettatori. “e mi son detto 'ehi, questa scena l'ho già vista'. Al che ho tirato fuori la mia merenda, una banana”. Ed è lì che la verità è venuta a galla: subito dopo aver dato sfogo alla sua furia mettendo K.O. l'avversario con un potente e fulmineo destro, Baruffo ha puntato lo spettatore e gli ha sottratto la banana, per poi allontanarsi mangiando il frutto conquistato.
Nelle parole di Eddie: “ci ho messo un po' a realizzare la cosa, ero stordito. Ok, puoi distrarti, ma prima o poi la realtà si presenta davanti ai tuoi occhi in modo palese”.

Baruffo è stato quindi riconsegnato allo zoo dal quale era fuggito due mesi prima, e nella sua zona è stato posto il sacco che tanto amava colpire durante le sessioni in palestra.  

10 set 2013

Deodorante? Fuori moda! … presto sugli scaffali l'Odorante

Di certo la tendenza a deodorare il proprio corpo con le più svariate fragranze ha conosciuto molte fortune, ma le ricerche di mercato tendono a concordare: ha fatto il suo tempo.
Sempre più, ogni giorno, veniamo investiti da una miriade di profumi che ci rimandano a lontani luoghi esotici, a piante dai fiori variamente colorati, alla natura incontaminata delle montagne, eccetera eccetera. Ne siamo così sopraffatti che non ci rendiamo più conto di vivere in un mondo, olfattivamente parlando, ormai fittizio.
Tutto questo ha una sola conseguenza: che un sano odore naturale ha più probabilità d'essere notato e, per la sua paradossale novità, apprezzato. 
Per questo Axx proporrà nei prossimi giorni la sua linea di Odoranti: le fragranze previste per il lancio sul mercato saranno Ascella, Alitosi e Calza Usata, per riportare il giusto equilibrio e il giusto odore alla vostra persona.
Il Ceo di Axx, N.A. Rice, ha dichiarato: “Siamo convinti che la strada sia quella giusta: in realtà emettiamo naturalmente questi odori durante la giornata, ma purtroppo l'uomo è diventato un animale tanto pulito che, pur impegnandosi, riuscire a far avvertire la nostra fragranza al prossimo è ormai quasi impossibile. Con i nuovi Odoranti Axx, daremo un deciso boost alla nostra olezzosa appetibilità!” . Non c'è che dire, se le cose stanno davvero così, nel giro di pochi anni daremo tutt'altro significato all'espressione “avere la puzza sotto il naso”.  


2 set 2013

Foglietti illustrativi: CI-ACCA® Compresse

CI-ACCA ®
 Compresse

Dekappina solfato 2 mg
Ripristinatore di corretta scrittura

Indicazioni terapeutiche:
Trattamento sintomatico di abbreviazioni improprie, associate a proliferazione di kappa ed a stati dolorifici della grammatica e della sintassi, eventualmente accompagnate da assenza improvvisa di vocali e/o allergia ai congiuntivi.

Precauzioni per l'uso:
L'uso di CI-ACCA® Compresse è sconsigliato nei casi di soggetti già sotto FATT (inibitori della truzzite), e in soggetti la cui lingua madre sia diversa dall'italiano.  

Dosi e tempo di somministrazione:
1-2 compresse prima di ogni produzione scritta. Se i sintomi persistono dopo dieci giorni di utilizzo, consultare il proprio dizionario.

Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di medicinale:
Non sono state riportate gravi conseguenze in seguito ad assunzione eccessiva di farmaci contenenti dekappina. Effetti collaterali possono però comprendere comparsa di dittonghi indesiderati, desuetismo e prolissità verbale.

17 ago 2013

“Specchi di Emotività 11”, torna la fiction-kolossal made in Rai.



Dopo sette anni dalla chiusura della decima stagione, tutti pensavano che la seguitissima “Specchi di Emotività” avesse detto ormai addio al piccolo schermo, chiudendosi con quella eloquente scena del Barone Von Gontafferunt che saluta dal balcone del suo palazzo, mentre gli F-117 bombardano la tenuta degli Aflaglio. Tanti e tanti fan si erano battuti il petto, al punto da arrivare ad organizzare una petizione online che raggiunse le settecento firme. Ed oggi la Rai, che non aveva mai preso in considerazione le voci del pubblico, decide a sorpresa dopo più di un lustro di rispolverare la fortunata serie.
“Ritroverà la sua collocazione naturale, mandata in onda in quella fascia importantissima tra le tre e le quattro del mattino”, questo quanto raccolto dai nostri microfoni durante un'intervista ai produttori.
Ma cosa ha narrato, durante dieci lunghe stagioni, “Specchi di Emotività”? Abbiamo deciso di scrivere un breve riassunto, così che i telespettatori possano “riavvolgere il filo” e godersi appieno il rilancio della serie.
Il dottor Aflaglio è uno stimato chirurgo, che un giorno a causa di una sopravvenuta eredità, decide di tradire la moglie per l'affascinante Liria Ribania, proprietaria della catena di alberghi Ribania. Saputo del tradimento, il cugino della moglie di Aflaglio, il colonnello Mustertly, sfrutta la sua posizione nell'aviazione per ordinare un bombardamento sulla casa di Aflaglio. Il figlio di Aflaglio, Bobbert, sta nel frattempo tornando dalla Cina, dove ha conosciuto il magnate australiano Phil Quaranadà, socio d'affari del Barone Von Gontafferunt nonché figlio illeggittimo di Buoglio Ribania, padre di Liria. Bobbert, venuto a sapere della situazione, contatta immediatamente Quaranadà chiedendo aiuto, poiché sa che da un momento all'altro gli F-117 bombarderanno la sua enorme villa sul mare. Ma il suo amico è irreperibile, e a rispondergli è proprio Von Gontafferunt, il quale gli assicura che tutto andrà bene.
Nel frattempo la moglie di Aflaglio chiede le carte del divorzio, e nel farlo si innamora del notaio Epildo Giuntelli nonché del figlio di lui, Tuigi. La cameriera di Giuntelli origlia durante una riunione e corre a spifferare tutto all'amante, il quale si scopre essere Bobbert Aflaglio. Bobbert discute della cosa sul padre, mentre alcune scene ci mostrano gli F-117 già in volo.
Mustertly viene improvvisamente arrestato a causa di una chiamata anonima proveniente dall'Australia, ma gli aerei sono già partiti e c'è solo un modo per fermarli. Il capitano Luvosa contatta un vecchio amico esperto di caccia aerei, Gustave Theodore Francamenti, e lo prega di recarsi immediatamente alla base militare. Purtroppo Francamenti si trova in vacanza in australia, e non ci sono voli diretti: Luvosa chiama il dottor Aflaglio per avvertirlo che i caccia sono in volo e che l'unico a poterli fermare è in Australia. Il figlio, accanto al padre durante la conversazione, chiama allora nuovamente il Barone Von Gontafferunt, il quale acconsente ad accompagnare Francamenti con il suo jet privato.
Appena arrivati alla base, Francamenti viene scortato al centro di servizio, dove ritrova Amandina Kolgaate, donna che aveva abbandonato anni prima sull'altare e che si rifiuta di collaborare con lui. Nel frattempo Gontafferunt raggiunge la casa di Aflaglio, e, dopo aver condiviso un the con loro, li avverte che non c'è più tempo: padre e figlio lasciano la casa in limousine mentre il Barone li saluta dal balcone: sa infatti che un elicottero dovrebbe essere vicino per prelevarlo prima che il bombardamento raggiunga la casa.


A questo punto, avendo ripercorso brevemente la storia e col fiato sospeso per la sorte del barone, non ci resta che attendere il prossimo weekend, per sapere finalmente come andrà a finire.



14 ago 2013

Grandi Opere: il ponte sul Tirreno

E' notizia degli ultimi giorni che il governo abbia finalmente deciso in quale settore strategico investire per risolvere la crisi che attanaglia l'Italia: un ponte sospeso tra Genova e Palermo, in grado di mettere in comunicazione queste due importanti città con notevole intensificazione degli scambi tra due zone dello stivale tanto lontane.
La società Ponte D.T.T.T.T.T.P. è già stata istituita e dotata di finanziamento iniziale pari a mille miliardi di euro, ottenuti dalla privatizzazione dello stesso Mar Tirreno.
Il sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture ha dichiarato che si tratta di “un'opera tanto strategica che da sola risolleverà l'economia italiana e, se l'Europa ce lo chiede, anche europea.”
Arburio Sattananzi, che già da alcune indiscrezioni apparirebbe l'ingegnere capo in pectore del progetto, si è arrischiato a dire “è un'opera tanto monumentale che, una volta realizzata, sarà il ponte sospeso più lungo del mondo, forse per sempre”.
Di diverso avviso l'on. Giubbo Monsoni, presidente della commissione per il rilancio economico, il quale ha invece detto ai nostri microfoni “è un'opera tanto monumentale che, se venisse mai portata a termine -cosa del tutto impossibile in Italia- dimostrerebbe che persino la malavita era curiosa di vedere come sarebbe stata, una volta ultimata”.
Alcuni attivisti, che hanno rivendicato il nome di “NoPonteGrosso”, si sono già mobilitati e pianificano di impedire, agli operai che lavoreranno al Ponte, l'accesso al Mar Tirreno.
Il ministro dell'Interno non si è scomposto, limitandosi a riferire che “non possiamo permettere a quattro estremisti di fermare il progresso: pattuglieremo le coste del Tirreno”.
Dunque si preannuncia già un periodo caldo, se è vero che dal mondo arrivano risposte scettiche (sulla BBC è comparso il titolo “Have the Italians gone insane?!” mentre la CNN mandava quasi contemporaneamente “Italy plays 'mine's bigger'”) e persino l'Europa sembra riferirsi a noi quando, per bocca del Vicepresidente della Commissione Europea, dice di “riflettere, in questo momento delicato, sui limiti del ridicolo”;

Il governo però sembra davvero non avere alcun tentennamento, tanto che nei corridoi si vocifera addirittura di estendere questa “autostrada del mare” con una diramazione per Napoli: il problema in questo caso sarebbe trovare i fondi aggiuntivi, non pochi, che si renderebbero necessari; ma la maggioranza sembra aver trovato la soluzione in un'ulteriore privatizzazione, quella della Sardegna.


Un'immagine del primo bozzetto preparato dall'ingegner Sattananzi

4 ago 2013

NoPioggiaDopo *sponsor di AlterazioneMentale*

NoPioggiaDopo è un rivoluzionario prodotto, ottenuto grazie ad anni di ricerca nel settore della controprobabilistica. Commercializzato dalla Unifever, è il risultato di una infinita serie di esperimenti, originariamente condotti dal Professor Marco Guardatanonbolle.

Come è noto, uno dei nemici più accaniti di ogni uomo che ami la propria automobile, è la pioggia dopo aver lavato il proprio mezzo. Questa autentica piaga sociale colpisce ogni anno migliaia e migliaia di automobilisti, sporcando senza pietà la carrozzeria delle loro splendide auto, e senza che in tutto questo tempo governi e forze dell'ordine abbiano mai trovato le adeguate contromisure. Per esempio, a nulla valse il decreto legislativo SalvaVernici, che all'articolo 1 recitava “è compito dei comuni istituire dei giorni preposti al lavaggio delle automobili ed adoperarsi affinché sia vigente un divieto di pioggia nelle 48 ore immediatamente successive”. Disposizioni importanti, ma rimaste sulla carta. Così come miseri furono i risultati ottenuti dall'operazione congiunta di Polizia e Carabinieri denominata Fulmini Sulla Tempesta: centinaia di volanti e gazzelle pattugliarono 24/7 le strade italiane, ma anche se prontamente inseguite, le nuvole illegali continuarono impunite a riversare carichi d'acqua nel momento stesso in cui scorgevano un veicolo lavato di fresco.




Ma oggi, grazie al prodotto citato in apertura, tutto questo è finalmente destinato a diventare un ricordo: NoPioggiaDopo garantisce infatti una non-pioggia sopra la propria auto fino a sette giorni dopo il lavaggio, consentendo di preservarne la pulizia e l'aspetto accattivante. E' infatti un composto altamente tecnologico, in grado di dissipare all'istante ogni nuvola carica d'acqua che si trovi a passare nei cieli in prossimità dell'autovettura sulla quale viene applicata. Usarlo è un gioco da ragazzi: si applica sull'intera superficie dell'auto facendo particolare attenzione ai punti che attraggono più facilmente la pioggia, come il finestrino posteriore destro o l'antenna della radio. Al termine dell'operazione, si è già protetti dalle insolenti gocce d'acqua.

In vendita presso autoricambi e rifornimenti di carburante, NoPioggiaDopo ha un prezzo davvero contenuto, pari a 6 € per flacone.

24 lug 2013

Io e la logica


Ebbene si, questo sono io. Con una discreta fotocamera a tracolla, cionondimeno sto scattando con un telefonino. Perché, vi starete chiedendo.



"Fuck the camera, I'm instagraming this" 

Non c'è un perché. Ah, la foto ha qualche mese, ecco spiegata anche la giacca. Comunque le foto col telefonino mi sono venute meglio. 

7 lug 2013

Contro i raggi UV arriva una nuova crema solare.

Con il caldo e il sole estivo ormai cocente, diventa certamente opportuno proteggersi per evitare spiacevoli conseguenze sulla propria pelle.
Dario Bilboa-Baggins, proprietario della Bilboa-Baggins Srl, ha presentato oggi un rivoluzionario prodotto: egli si è chiesto (per sua stessa ammissione), “perché tutti comprano creme abbronzanti? E se a qualcuno il color bronzo non piacesse?”.
Detto fatto: contattato il reparto di ricerca e sviluppo della sua azienda, il noto imprenditore ne è uscito con una rivoluzionaria crema, che anziché essere abbronzante, è argentante.
“Pensate, due soli giorni di esposizione al sole e vi ritroverete con una pelle argentea e perlata”.
Ma le novità non si fermerebbero a questo, in quanto, stando ad alcune indiscrezioni, la Bilboa-Baggins sarebbe intenzionata a far seguire alla argentante anche altre creme, come avverdante, avviolante e abbluante.
A quanto pare, stiamo per lasciarci alle spalle i tristi giorni dell'omologazione, dove, nel pieno del periodo estivo, torme di bagnanti tutti dello stesso colore affollavano i nostri lidi: grazie al genio e alla visione di un grande imprenditore nostrano, potremo rallegrarci alla vista di spiagge multicolori e cangianti. 



30 giu 2013

Lanciato AnteePatee, l'asocial network del magnate portoricano Jean Mesow.

“È assodato: alle persone non piace stare in compagnia”. Con queste parole Dabliu W. Heff, a.d. della società proprietaria dell'asset (AnteePatee Unlimited), ha esordito durante la presentazione del nuovo e discusso asocial network.
“...ma nemmeno stare da sole con la compagnia virtuale degli altri. Le persone si mostrano affetto per risultare socialmente accettabili. Noi della AnteePatee Unlimited vogliamo ribaltare questa visione. Cerchiamo il vero io delle persone, e per questo abbiamo riunito il nostro concetto di futuro del web in un unico, accattivante claim: Detestiamoci”.

Il lungo lavoro portato avanti dai programmatori, del quale abbiamo potuto vedere un'anteprima, è sicuramente di pregevole fattura: avrà senza dubbio aiutato la scelta dell'azienda di mantenere fede alle promesse fin da principio, costringendo i coder a lavorare separati, in box minuscoli, con una macchinetta del caffé costantemente mezza scarica e di conseguenza impossibilitata a servire tutti.
Era importante che arrivassero ad odiarsi. Non puoi creare un asocial network se mentre ne scrivi il codice l'ambiente è sereno e colloquiale”.

Ma cosa rende questo nuovo prodotto dell'era 2.0 qualcosa di davvero unico? Anzitutto, a differenza del blasonato Facebook, qui non si stringono amicizie. Il sito propone all'utente una serie di “persone che potresti trovare insopportabili” e che, una volta aggiunte, compariranno sulla homepage con due tipi di notizie che li riguardano: cattive, e si avrà la possibilità di cliccare sul pulsante “mi piace”, e buone, dove invece il pulsante a disposizione sarà “ti schifo”.
Sarà possibile entrare nel profilo degli altri e vandalizzarlo, disegnando scritte e insozzando virtualmente in giro. Mensilmente, una classifica dei più odiati sarà disponibile per la visione a tutti gli utenti del network. 
Nessuna chat né possibilità di commenti ai post degli altri: visti come un'interazione sociale, nelle parole di Dabliu W. Heff porterebbero con sé il rischio che “le persone possano simpatizzare tra loro. È una normale reazione nelle prime fasi di uno scambio comunicazionale, il punto è che, prima o poi, queste due persone arriverebbero comunque a detestarsi. Noi lo sappiamo, le ricerche ci confortano: quindi perché non saltare questa fase ed arrivare subito al dunque? Odiamoci responsabilmente”

La settimana prossima AnteePatee apre ufficialmente i battenti. Litigiosi e arroganti di tutto il mondo, preparatevi: è la vostra grande occasione. E per questa ragione, vi odio. 



22 giu 2013

Sciopero nazionale dei Passanti con Orologio

Brutte notizie per chi nelle giornate di Lunedì e Martedì avesse intenzione di chiedere l'ora. L'AIPO, Associazione Italiana dei Passanti con Orologio, ha indetto uno sciopero di 48 ore per protestare contro la ormai incontrollata diffusione di dispositivi elettronici, come smartphone e lettori mp3, che stanno rendendo sempre meno utile il loro lavoro.
“E' avvilente”, racconta ai nostri microfoni Maniglio Lo Swatch, presidente dell'Associazione, “vedere tutte queste persone poter controllare da sé l'orario con un semplice movimento della mano. Da più di un secolo l'AIPO rappresenta le migliaia di onesti passanti dotati di orologio, che non hanno mai lesinato il loro supporto a chi si trovasse nel bisogno di sapere in che momento della giornata ci si trovasse, magari perché nuvolo e senza il sole per orientarsi, o semplicemente per aver perso la cognizione del tempo. Dobbiamo dire basta a questa tecnologia che mortifica i passanti con orologio, nobile mestiere che tra l'altro abbiamo sempre svolto in modo assolutamente gratuito.”
Il governo ha già fatto sapere che domani mattina incontrerà alcuni rappresentanti con orologio, nel tentativo di far rientrare in extremis quello che già, sui vari media, viene annunciato come “lo sciopero senza tempo”.
Di certo è triste vedere martoriata così una gloriosa tradizione, ma sarebbe ancora più triste se alla fatidica domanda “Scusi, può dirmi che ore sono?” ci si dovesse un giorno sentir rispondere “No”.

14 giu 2013

Brevi Storie Inutili EP. 0 / Prequel - "Alla fiera del nonsense"

Era una giornata molto ventosa, di quelle che ti si attaccano addosso. Peggio dell'Attak.
La colla si attacca, colla colla attacchi.
Ma la miglior difesa è l'attacco,  quindi come arma di autodifesa quel giorno portai con me l'Attak.
Incontrai un tipo, che era visibilmente giù, un po' alcolizzato, insoddisfatto del suo lavoro, insoddisfatto del suo tempo libero...  uno che la vita la viveva male. Un malvivente insomma. Mi toccò prendere la colla e difendermi, attaccando. Pardon, attaccandolo, attaccandolo ad un muro per la precisione, con l'ausilio dell'Attak.
A quel punto, rivolsi la mia attenzione altrove.
Il Trove, per l'appunto, era una piazzetta dove ogni giorno si teneva una piccola fiera, per quanto piccola, comunque fiera di esserlo. Non di esser piccola, ma di esser fiera. Una fiera fiera di esser fiera. Tra le roboanti e multicolori bancarelle ogni genere d'oggetto, e poi tutta una serie di altri oggetti complementari; quindi, per ogni oggetto, il suo complemento oggetto.
Mancava il soggetto, che avrei potuto essere io oppure il venditore, insomma, eravamo due soggetti e dovevamo metterci d'accordo.
"Lei compra la mia merce"
"La sua merce è comprata da me"
"Io compro la sua merce"
"La mia merce è comprata da lei"
Fatte le debite prove di transitività e intransitività, convenimmo che alla fine il soggetto poteva pure essere la merce, che però dal mio punto di vista era l'oggetto. Le difficoltà montarono visto che eravamo due soggetti al cospetto di un terzo soggetto, quindi c'erano a giro tre soggetti. Come se non bastasse, altre tre persone si avvicinarono alla bancarella aggravando la situazione dell'abbondanza di soggetti.
Adesso eravamo sei soggetti in cerca di oggetto, che poi non era difficile da cercare, stava lì ma in realtà non si capiva se fosse oggetto o soggetto.
Vista l'impossibilità di poter dirimere la questione in tempi brevi, continuai nel mio percorso tra le bancarelle in cerca di oggetti. Mi si avvicinò un tale, un vecchio politico che aveva predicato bene e razzolato male. Ma non importava! L'importante era che avesse il predicato.
Tosto mi ripresentai alla prima bancarella e imposi la mia visione della cosa: Io sono il soggetto e ho con me il predicato, dunque ho più diritto di questa merce ad essere soggetto. Essa è dunque oggetto. E come tale la compro.
Mi diressi finalmente verso casa, soggetto ad un po' di stanchezza.

11 giu 2013

Malanni-novità: La Luogodemenza

La ricerca medica continua nel suo percorso, e talvolta si imbatte in malattie che non erano mai state nemmeno ipotizzate. Il virus scoperto il mese scorso dai laboratori Garnier di Paris è responsabile di una tra queste.
La sindrome tende a svilupparsi in individui in linea teorica perfettamente sani, nel momento in cui si trovano a contatto con persone in difficoltà di pensiero o di problem-solving: ecco così che, senza alcuna apparente spiegazione logica, essi impazziscono in luogo della persona che sta loro accanto. Una specie di iper-empatia non richiesta.
I luogodementi per fortuna non conservano a lungo il loro stato, dal momento che, non appena il virus rileva il legittimo proprietario della follia, esso abbandona il loro organismo. Viene così investito della demenza chi ne ha più diritto, e l'ex-luogodemente può tornare a dedicarsi alle sue precedenti mansioni.
Non si hanno per il momento notizie di vaccini, ma è stato da più parti sottolineato come il non accompagnarsi con persone stupide sia una forma efficace di profilassi.

(S)Comunicare 6: Valtruffa


8 giu 2013

Nuova ricerca sull'acqua condotta in america

Lo studio svela la differenza tra acqua potabile e acqua non potabile.

Il direttore dell'Istituto di Ricerca Obvious Reasons, Robert Trebor, ha annunciato trionfalmente una scoperta che ha dell'incredibile. Durante la conferenza stampa, tenutasi nel corridoio di una casa di riposo in disuso, il dottor Trebor ha svelato a quattro increduli cronisti e ad un cobra che passava di là per caso i risultati dei sedici anni di ricerca, condotti da lui e dal suo team su svariati campioni di acqua potabile e non.

Stando ai dati, l'acqua non potabile, a differenza di quella potabile, non sarebbe bevibile senza conseguenze per la salute dell'organismo. Sembra incredibile, ma i test effettuati su quaranta piccioni, la metà dei quali strabici, hanno dato esiti inconfutabili: tra i volatili sono insorte problematiche come perdita del piumaggio, sbiancamento del becco e arresto della defecazione.

Ciononostante, sembra proprio che l'acqua non potabile sparirà presto dalle nostre tavole: il dipartimento USA per la salute pubblica ha già emanato una direttiva con la quale vieta di bere acqua non potabile e di respirare subito dopo avere emesso un peto. Facile immaginare che anche l'UE adotterà presto simili provvedimenti, per quanto la Commissione Sanitaria Europea si sia affrettata a dichiarare che "i peti europei non sono a rischio".

Il curioso effetto collaterale sui piccioni non poteva però passare inosservato ai sindaci italiani, i quali pare abbiano intenzione di riempire le fontanelle pubbliche delle piazze con acqua non potabile, così da preservare intatta la vernice delle auto dei propri concittadini.
Proprio mentre scrivevamo questo pezzo, infatti, un piccione ha mollato un carico sulla nostra Palio bianca, 300.000 km, orgogliosamente parcheggiata fuori dalla redazione, e questo è terribile.

6 giu 2013

Divieto di sciacquone

Passa la proposta di legge dell'On. Fulgo Apostata: dal primo Luglio al via il controverso divieto.

L'iter della legge è stato piuttosto complesso, ma alla fine l'ha spuntata l'Onorevole Apostata, che trascinando tutto il suo gruppo Parlamentare in una lunga battaglia, è riuscito nell'impresa di abolire gli sciacquoni.
“Gli Italiani, com'è noto”, afferma l'Onorevole in un'intervista concessa a noi in esclusiva, “fanno un grande uso del water, e quindi dello sciacquone. Ma l'acqua è un bene che va risparmiato, soprattutto in vista dei mesi di punta estivi, quando la calura ci farà rimpiangere le abbondanti piogge”.
Dunque, dal primo luglio, niente catenelle in tutto lo stivale. La norma si estende anche alle bacinelle, al comma in cui recita “è fatto altresì divieto di riversare qualsivoglia quantità di acqua nel water per tramite di qualunque recipiente adattabile allo scopo”. La pena prevista per chi contravviene alle disposizioni è un'ammenda da 4.560 a 187.500 € e la reclusione da sette a ventidue anni.
Alla domanda “come dovranno comportarsi gli italiani?”, il noto politico ha sorriso senza scomporsi: “come faccio io da anni a casa mia: tanto deodorante per ambienti”.
Non mancano però le proteste: già stamattina un folto gruppo di cittadini si è riunito per protestare in modo originale contro la proposta di legge poi approvata, e mentre sventolavano scritte come “Non vogliamo gli stronzi” e “Apostata vai a cagare”, alcuni manifestanti hanno simbolicamente defecato sul marciapiede antistante l'abitazione dell'Onorevole.
Dall'opposizione giungono anche i dubbi dell'On. Miro Longevarzi, il quale fa notare come uno dei più grossi produttori di deodoranti per ambienti sia la Ecoillogica, di proprietà proprio del fratello di Apostata. Solo una casualità?

3 giu 2013

Il piumone a rischio estinzione

L'allarme lanciato oggi dalla nota rivista Blind Observer.


Ci coccolano la notte e noi li ricompensiamo con lavaggi pieni di ammorbidente. Ma il migliore amico dell'uomo, il piumone, potrebbe non vedere l'alba del prossimo secolo.
Stando ai dati, ne sarebbero rimasti meno di ottocento milioni in tutto il pianeta. Ma come si è arrivati a questa situazione?
A dispetto del suo apparire docile e dimesso, il piumone attraversa una volta l'anno il periodo dell'accoppiamento. Questo periodo cade però sfortunatamente in Agosto, quando il piumone ed il suo partner sessuale, la federa del cuscino, riposano in habitat assai diversi: il letto per la federa, l'armadio o lo sgabuzzino per il piumone.
Senza saperlo, l'uomo negli anni ha impedito al piumone di riprodursi, più e più volte. Adesso è sull'orlo dell'estinzione, ed un team di esperti sta tentando di allevare piumoni nati in provetta che possano riprodursi in inverno pieno. Non resta che augurarsi che abbiano successo.

2 giu 2013

La NASA si prepara alla missione con equipaggio su Marte

E' notizia recente che l'agenzia spaziale americana si sia finalmente risolta a dare il via libera ad una “man mission” sul Pianeta Rosso.
I fondi sono recentemente stati sbloccati grazie alla vendita di un grosso silos colmo di grano saraceno, venduto dalla stessa Nasa ad un facoltoso gatto persiano della zona.

La missione dovrebbe svolgersi intorno al 2030 e prevede un atterraggio assistito da due grosse aquile (che dovranno reggere il peso del landing module durante la discesa tra i calmi venti marziani) ed un cuscino di marzapane per attutire l'impatto. Una volta a terra, l'equipaggio si occuperà di verificare la fattibilità di una partita a golf tra le dune rosse, e controllerà di persona la presenza di eventuale atmosfera rimasta oscura alle strumentazioni, togliendosi il casco se necessario.

Secondo gli esperti, la difficoltà principale della missione sarebbe caricare sul modulo spaziale abbastanza cibo per sfamare le due aquile durante il tragitto, ma altre teorie ipotizzano l'imbarco di tre astronauti supplementari proprio a questo scopo.

In ogni caso, la Nasa è ormai al lavoro. Bruce B. Brous, portavoce dell'agenzia, ci ha ignorati mentre tentavamo di avvicinarlo per un'intervista. Dopo averlo seguito per svariati isolati, ci siamo alla fine decisi a violare il suo domicilio dove, molto cortesemente a dire il vero, mister Brous ci ha offerto due birre light e delle patatine.

29 mag 2013

Brevi Storie Inutili EP. 2: "Diamo i Numeri"

Sono stato accolto in due sette. Sono quattordici. In pratica, una dozzina, più due: trentasei.
Cioè sei per sei. Un fuoristrada impareggiabile, il che è strano visto che trentasei è pari.
Vado al luna park e noto un otto piantato a terra. Vorrei tirarlo via, ma è difficile perché ha messo radici quadrate. Finalmente ci riesco ed ecco che si libra nell'aere, adesso è un otto-volante. Arrivano otto volanti, forse ho commesso qualche infrazione. Scendono due dalla prima volante, gli agenti "Franco Addendi" e "Vincenzo Addendi", leggo.
Mi fanno la contravvenzione, "sono due alla sesta euro" dicono, io rispondo "è una cifra troppo elevata". La cifra mi guarda e fa "sono una potenza, vero?" "Si, lo sei" sono costretto ad ammettere.  Elevata o no, la contravvenzione mi viene elevata lo stesso.
"E levarla no?" azzardo a chiedere timidamente. Chiedono in centrale, e viene loro imposto di fare diversamente. "Ok allora sono due alla sesta euro"... "Ma come???".
Niente da fare, avrei dovuto immaginarlo che, anche cambiando l'ordine degli Addendi, il risultato sarebbe rimasto lo stesso.

26 mag 2013

(S)Comunicare 1: Gillette Fusion Progore


Brevi storie inutili EP. 1(forse): "L'invasione"


I barbari calarono dalle montagne: la città era terreno fertile per la paura, e difatti seminarono il panico (i barbari amano le piante di panico). Occuparono la piazza e impedirono l'accesso a chiunque, e così la città si ritrovò spiazzata.
Serviva un salvatore, e in città c'era solo tale Turiddu, pensionato con la passione per briscola e 500. Mandato a chiamare, si presentò con la sua Fiat Briscola fiammante, mentre dietro i pompieri tentavano di estinguere l'incendio scoppiato nel motore.

Turiddu scese dalla Briscola, si mise in bocca un chewing gum buttando per terra la scartina: "ora vi faccio il mazzo" disse ai barbari, mescolando le carte. La mossa si rivelò vincente: gli invasori trasalirono e poi, inevitabilmente, trascesero di colpo.

Alla vista dello scampato pericolo, la città esplose di gioia. E non rimase niente.

Ricapitoliamo

Avevo un blog ma me l'ero scordato, tanto tempo dopo qualcuno che stimo molto mi ha detto "perché non ti apri un blog?". E mentre ero lì che riflettevo sul senso di questa parola, che trovavo stranamente familiare, mi sono ricordato che io già ce l'avevo.
Ho cancellato tutto, messo un bello sfondo scuro sobrio, e boh.